Il viaggio Apostolico di Papa Francesco in Repubblica Democratica del Congo

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«Tous réconciliés en Jesus Christ»

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Dal 31 gennaio al
3 febbraio, il Pontefice ha compiuto la prima parte del suo quarantesimo viaggio
Apostolico in R.D. del Congo dove è stato accolto da una folla festante con il
tema: «Tous réconciliés en Jesus Christ».
È stato un viaggio che da tempo Papa Francesco ha voluto, ma più volte rinviato
a causa della sua salute.

Nel suo discorso
alle autorità civile e al Corpo diplomatico, il Papa si è loro rivolto con
queste parole: «Mentre voi Congolesi lottate per custodire la vostra dignità e la
vostra integrità territoriale contro deprecabili tentativi di frammentare il
Paese, io vengo a voi, nel nome di Gesù, come pellegrino di riconciliazione e
di pace». È importante notare l’allarme e la dichiarazione della Conferenza
Episcopale Nazionale Congolese (CENCO) a dicembre 2022 contro i tentativi di
frammentare il Paese: «L’heure est grave.
Notre pays est en danger. Ne laissons pas balkaniser notre pays. Mettons­nous debout pour
sauvegarder l’integrité de notre Pays».  Un appello a tutti i Congolesi a
seguire e mettere in pratica le parole dell’inno nazionale.

Nella sua omelia durante
la Santa messa celebrata in rito Congolese presso l’Aeroporto di Ndolo, il
Pontefice ha invitato i Congolesi a coltivare sempre lo spirito della
riconciliazione e del perdono. «Ma c’è solo da piangere, senza parole, rimanendo in
silenzio davanti alla violenza disumana che vivete e che i media internazionali
non menzionano quasi mai». Aggiunge
il Papa: «giù le mani dalla Repubblica
Democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è
una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare». Con queste
parole, Papa Francesco si è unito alle sofferenze delle vittime dell’Est del Paese
e di tutto il continente Africano che ha incontrato. Ha, poi, incoraggiato i rappresentanti
di alcune opera caritative dicendo: «voi siete la foresta che cresce ogni giorno in
silenzio e rende l’aria migliore, respirabile».

Il Papa ha incoraggiato
i giovani, attraverso la metafora delle dita della mano, ad evitare lo spirito
della corruzione perché essi sono la speranza del futuro del Paese. Ha, quindi,
ringraziato i Sacerdoti, i Diaconi, i Consacrati, le Consacrate e i Seminaristi
per la loro testimonianza di fede.

Alla fine del suo soggiorno
in R.D. del Congo, il Pontefice ha incontrato i Vescovi della CENCO,
ringraziandoli per lo zelo e la cura pastorale: «Vi sono grato per come
annunciate con coraggio la consolazione del Signore, camminando in mezzo al
popolo, condividendone le fatiche e le speranze. È stato bello per me
trascorrere questi giorni nella vostra terra, che con la sua grande foresta
rappresenta il “cuore verde” dell’Africa, un polmone per il mondo intero».

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