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Un presepe ecologico, teologico, biblico, e magisteriale

Collegio Urbano De Propaganda Fide - Un presepe ecologico, teologico, biblico, e magisteriale

Presentazione del presepe § Collegio Urbano, 24 dicembre 2020


 Giuseppe Duong Ngoc Thuong (Vietnam)  In primo piano

Un presepe ecologico

In generale, il presepe riprende un pò lo stile napolitano. È una combinazione tra l’arte di arredamento, l’arte del dipinto, e soprattutto ispirato dallo spirito della Laudato sì, l’arte del riciclo ecologico. È stato usato tutto il materiale rimasto del presepe dell’anno scorso. Abbiamo usato pochissimi colori a base di olio, utilizzando quasi unicamente quelli a base d’acqua che non portano danno all’ambiente naturale. Le casette sono fatte con scatole di cartone trovate in diversi piani del Collegio; il pozzo è costruito con lattine; i rami dell’albero sono stati raccolti dai rifiuti lasciati dai giardinieri del Collegio. Con questo materiale, tutto il presepe vuole risvegliare la sensibilità per la protezione dell’ambiente naturale. Infatti, incarnato nel mondo, Gesù manifesta anche una chiara relazione al mondo e all’ambiente naturale. La sua vicenda è fatta di lavoro, di accoglienza delle gioie e delle sofferenze del mondo, di riconoscimento della bellezza della terra e delle sue creature. Gesù non fugge il mondo, ma lo vive come creazione e quindi come dono di Dio da coltivare e custodire.

Un presepe teologico: Gesù, il centro di tutto

L’armonia tra 2D, cioè le immaginette stampate, e 3D, le statuette - crea un buon effetto visivo di un mondo in cui tutte le creature vivono in armonia. Con effetto di 3D si può vedere il presepe da tanti angoli. E al centro si trova la natività del Nostro Signore Gesù Cristo. Il modello di tutte le creature, oggi, si è incarnato ed è divento uno tra gli uomini, piccolo, fragile, come se si fosse nascosto dentro il grembo naturale che lo circonda. Messo al centro del presepe, si
vuole indicare che Egli è il punto di riferimento di tutte le creature. “Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili” (Col 1,15-20). Tutti i personaggi nel presepe fissano il loro sguardo sul Bambino Gesù, un Angelo dall’alto guarda in giù, altri due, a destra e a sinistra, stanno guardando al centro dove sta Gesù. Le persone immerse nel lavoro quotidiano, si fermano e tutti guardano al presepe dove hanno appena trovato l’unica speranza attesa da lungo tempo. Un agricoltore anziano che sta riposando in mezzo ai campi dopo un lungo giorno di lavoro, dimentica la stanchezza e si alza a guardare verso il suo vero
sostegno... Oggi, è nato per noi la nostra salvezza, la nostra speranza, il nostro prototipo, il nostro modello.
A destra un po’ sopra, c’è un quartiere che descrive la vita quotidiana. Gesù si è incarnato nella vita umana quotidiana e porta in sé tutta l’umanità. Oggi il Cristo è divenuto uomo perché gli uomini potessero diventare come Dio. E ancora un po' più in alto c’ è una città sulla montagna, uno scenario molto carino e familiare per tanti di noi, ispirato dalla natura meravigliosa del Nord Italia dove negli anni precedenti, molti di noi hanno avuto l’opportunità di vederla e visitarla. Poi a destra anche possiamo trovare i Re Magi, i Santi Patroni del nostro Collegio Urbano, che stanno viaggiando verso Betlemme. Tutte le luci sono installate secondo i colori degli elementi naturali, la neve sulle montagne risplende il bianco, nella foresta brilla il verde, le casette si riscaldano con la luce calda, la città di sera si adorna con una luce un po’ scura misteriosa di blu, le stelle brillano di luce gialla che abbraccia quasi tutto il luogo dove è nato il Bambino Gesù e il Bambino Gesù stesso risplende della sua vera luce, come se fosse riscaldato tutto il presepe. Gesù Cristo è la Vera Luce e ogni creatura creata secondo il suo modello risplende di  un raggio del suo splendore.

Un presepe biblico

Le immagini sono state scelte in modo per richiamare alcuni episodi biblici. Due angeli all’ingresso richiamano l’episodio dell’annuncio ai pastori in Lc 2,1-20: vi annuncio una grande gioia, oggi […] è nato per voi un Salvatore, che è Gesù Cristo. La donna che sta attingendo l’acqua dal pozzo, richiama il colloquio famoso di Gesù con la donna samaritana in Gv 4, 1-30: Gesù è l’acqua viva. Il pastore che porta una pecora sulle sue spalle ricorda la figura di Gesù, Buon Pastore (Gv 10,11-21) e la parabola della pecora smarrita (Lc 15,1-7). Il cieco che sta lungo la strada
a mendicare rappresenta il cieco di Gerico nel Mc10,46-52: Lui grida: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Oggi, La Misericordia di Dio Padre è nata per lui, ma anche per tutto l’universo. La sorgente di acqua che scaturisce dall’alto ricorda la visione di Ez 47,1-12 del fiume che sgorga dal lato destro del tempio, questa visione preannuncia
l’acqua e sangue che scaturiranno dal costato di Gesù che è la salvezza dell’umanità. Beato chi attinge da questa vera sorgente di salvezza!

Un presepe magisteriale: Paternità sacerdotale secondo la lettera apostolica “Patris Corde”

Ispirati dall’anno di san Giuseppe, appena inaugurato dal Santo Padre l’8 dicembre scorso, anche noi presentiamo in questo presepe la vita di san Giuseppe che è molto legata all’infanzia di Gesù. Sono mostrati nel presepe alcuni scenari in cui Giuseppe è presente: il matrimonio di Giuseppe e Maria, poi l’annuncio dell’Angelo di Dio a Giuseppe nel sogno (Mt 1,18-25); il viaggio a Betlemme per il censimento (Lc 1,2-7). Al centro c’è la natività di Gesù dove san Giuseppe è presente accanto a Maria per incoraggiarla e sostenerla nel momento del parto. Se Maria è colei che ha portato Gesù nel suo grembo materno, Giuseppe è il primo al mondo che porta nel suo abbraccio paterno il Salvatore del mondo. In seguito, la fuga in Egitto (Mt 2,13-18); la vita della Santa Famiglia a Nazaret (Mt 2,19-23) dove Gesù è chiamato figlio di Giuseppe il falegname (Mc 6,3); La presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme (Lc 2,21-28); ritrovamento di Gesù nel tempio  (Lc 2,41-52). E la morte di Giuseppe (secondo i vangeli apocrifi). Presentando la vita di san Giuseppe, vorremmo accennare alla paternità di san Giuseppe colui che “con cuore di Padre ha amato Gesù” (Francesco, Patris Corde). Nella lettera apostolica Patris Corde, il Santo Padre Francesco menziona anche questo aspetto, descrivendo san Giuseppe in questi termini: Padre amato, padre nella tenerezza, padre nell’obbedienza, padre nell’accoglienza, padre dal coraggio creativo, padre lavoratore e padre nell’ombra. E in questa situazione, possiamo invocarlo come padre nella difficoltà di pandemia! San Giuseppe è veramente un grande esempio per la nostra paternità sacerdotale.

Il nostro cardinale L. Tagle ha detto nel discorso degli auguri natalizi nell’università Urbaniana il 16 dicembre scorso: “in questa situazione difficile di pandemia, noi non salveremo il Natale, ma il Natale stesso salverà noi. Con questo piccolo presepe anche tutti noi del gruppo per le attività festive e culturali non cerchiamo di salvare il Natale, ma con
questi significati teologici da questa piccola opera auguriamo che ognuno di noi, durante questo tempo di grazia, si lasci prendere dallo stupore da questo grande mistero del Natale, si lasci attirare dal Bambino Gesù, affinché il Natale salvi ciascuno di noi. Buon natale 2020 e Felice Anno Nuovo 2021!                                                                                                                                                                                      
                                                                                                  Quest’anno, il presepe del nostro Collegio è realizzato
                                                                                           dal Gruppo delle Attività Festive e Culturali, in particolare da
                                                                                                                  Giuseppe Duong,             Pedro Canício Maia,
                                                                                                                  Edwin Lyanga,                  Humphrey Asogwa,
                                                                                                                Antonio Nguyen,     e        Renovatus Kalemba.

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