MOTTO ANNUALE 2017/2018

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PER CRISTO, CON CRISTO E IN CRISTO; Configurati a Gesù buon Pastore

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 Padre Wilhelm K. Müller, SVD, Padre Spirituale  Notizie

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Come tutti gli anni, abbiamo deciso di mettere la nostra visione formativa sotto un leitmotiv, un motto conciso per orientare l’impegno formativo dell’anno 2017-18. L’uso di un motto annuale corrisponde al principio operativo del famoso filosofo greco Archimede: Dammi il punto dove fissare i miei piedi, e io metterò in moto tutto il mondo. In un mondo dove tutto si trova in un flusso permanente, più di quanto potesse mai immaginarsi il filosofo Eraclito, niente è più necessario che la conquista di un tale punto fisso e sicuro, dal quale immergersi in tante operazioni necessarie del mondo attuale, senza perdersi.
Il nostro motto annuale richiama, nella prima parte, il messaggio centrale che Gesù è il centro della storia di salvezza, che Egli è il cammino, la verità  e la vita, che senza di Lui nessuno può arrivare al Padre e che, perciò, deve essere riconosciuta la sua unica posizione e funzione anche nell’impegno di formazione sia iniziale sia permanente dei suoi collaborati. Con ciò non si dubita dei meriti dei metodi generali per l’educazione sacerdotale, ma si sottolinea fortemente che la formazione non si esaurisce con la formazione puramente umana, per quanto perfetta possa essere, ma che richiede che Gesù stesso sia presente sempre più visibilmente nella persona dei suoi discepoli. Il nostro motto annuale intende dunque richiamare sempre la centralità di Gesù Cristo per la crescita e la maturazione attuale e futura dei sacerdoti.
La seconda parte del nostro motto sottolinea l’intenzione pastorale, missionaria del nostro impegno:  Configurati a Gesù buon Pastore (cfr. Gv 10,11-18). Speriamo di sviluppare al massimo la nostra relazione personale con Gesù Cristo. Ma l’amicizia con Gesù non significa una relazione personale per il nostro godimento esclusivo, ma piuttosto ci spinge intimamente a fare nostre le intenzioni del suo Cuore che vuole in ogni modo la salvezza, la vita in pienezza dei fratelli, accettando volontariamente le atrocità della passione e della morte sulla Croce. L’intimità con Gesù è intimità con Gesù Crocifisso, e perciò ci spinge ad essere buoni pastori, generosi missionari.
La formulazione della prima parte del nostro motto 2017-18, come si sa, è la prima parte della dossologia che conclude le preghiere eucaristiche della Santa Messa. Ci invita sempre a vivere partendo dal centro della nostra vita spirituale, cioè dalla liturgia eucaristica che è «fonte e culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia» (Sacrosanctum Concilium 11), viva nella celebrazione della Santa Messa, prolungata nell’adorazione di Gesù nel tabernacolo, meditata nella celebrazione dell’Opus Divinum dei Salmi, trasformando così la vita di ogni giorno in una estesa celebrazione eucaristica a gloria del Padre.
L’espressione artistica del motto (creata dal seminarista Prince Henry Snal del Bangladesh), il Buon Pastore con il fratello smarrito sulle sue spalle, al centro di un cerchio formato da otto mani, rappresenta l’opera salvatrice di Cristo come il centro delle intenzioni del suo Cuore, alla quale sono chiamati tutti i fedeli della Chiesa, una ruota di otto raggi formata dalle otto beatitudini di Gesù che vittoriosamente avanza ed opera la salvezza del mondo per mezzo dell’amore divino e fraterno (si potrebbe pensare ad un dialogo con il Buddhismo e la rappresentazione del suo cammino verso l’illuminazione finale per mezzo della ruota ad otto raggi, il dharma-cakra).

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