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60° anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II

Collegio Urbano De Propaganda Fide - 60° anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II

Messa presieduta da Papa Francesco | 1962 - 11 ottobre - 2022


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«La Madre Chiesa si rallegra perché, per un dono speciale della Divina Provvidenza, è ormai sorto il giorno tanto desiderato nel quale qui, presso il sepolcro di san Pietro, auspice la Vergine Madre di Dio, di cui oggi si celebra con gioia la dignità materna, inizia solennemente il Concilio Ecumenico Vaticano II». (Giovanni XXIII, Discorso di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962)
In occasione del 60° anniversario dell’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II – 11 ottobre 1962 – il Santo Padre Francesco ha presieduto una Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro, facendo memoria con viva gratitudine di San Giovanni XXIII, il Pontefice che indisse il Concilio e ne guidò l’inizio. Alcuni dei nostri seminaristi hanno avuto l’opportunità di partecipare a questo evento storico importante per la Chiesa.

All’inizio della celebrazione il Santo Padre ha ricordato che il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato una grande risposta alle sfide del tempo presente. Dunque con la solenne celebrazione, Papa Francesco ha dato inizio alla preparazione del Giubileo 2025, dedicato alla riflessione e alla rivisitazione delle quattro Costituzioni conciliari, grande patrimonio della Chiesa: Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei Verbum; Costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium; Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium; Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes.

Durante l’omelia il Santo Padre ha sottolineato alcuni punti centrali del Concilio: «Riscopriamo il Concilio per ridare il primato a Dio, all’essenziale – ha affermato –: a  una Chiesa che sia pazza di amore per il suo Signore e per tutti gli uomini, da Lui amati; a una Chiesa che sia ricca di Gesù e povera di mezzi; a una Chiesa che sia libera e liberante».Per Papa Francesco, «essere Chiesa è testimoniare la bellezza dell’amore di Dio […], non è andare come se fossimo in una veglia funebre». Ha anche ricordato che «la Chiesa è comunione. Il diavolo, invece, vuole seminare la zizzania della divisione. Non cediamo alle sue lusinghe, non cediamo alla tentazione della polarizzazione».

Infine, il Santo Padre ha concluso dicendo che il pastore deve «stare in mezzo al popolo, e non sopra il popolo: questo è un peccato brutto, il clericalismo – ha denunciato –, che uccide le pecore». Dunque, anche noi siamo chiamati a vivere il Concilio nelle nostre comunità, parrocchie e case.

Ti rendiamo grazie, Signore, per il dono del Concilio. Tu che ci ami, liberaci dalla presunzione dell’autosufficienza e dallo spirito della critica mondana. Liberaci dell’autoesclusione dall’unità. Tu, che ci pasci con tenerezza, portaci fuori dai recinti dell’autoreferenzialità. Tu, che ci vuoi gregge unito, liberaci dall’artificio diabolico delle polarizzazioni, degli “ismi”. E noi, tua Chiesa, con Pietro e come Pietro ti diciamo: «Signore, tu sai tutto; tu sai che noi ti amiamo (cfr Gv 21,17)».

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